Carlo Mazzone, noto ai più affezionati come Carletto, è morto. Sempre verace e sanguigno, era molto più che un marcato accento e quella leggendaria corsa sotto la curva dell’Atalanta per rispondere ad insulti esuberanti con modi non meno esuberanti. Era un pezzo della storia del calcio.
Lutto nel mondo del calcio: è morto Carlo Mazzone
86 anni e 792 panchine in Serie A: questo era Carlo Mazzone. 792, un’eternità, un record.
Calciatore nella Roma del 1958, dieci anni dopo allenatore, Carlo Mazzone fu colui che definì il collega Trapattoni “Il Mazzone dei ricchi”. Sereno dal lunedì al sabato, battagliero e furioso come l’atleta la domenica.
Scopritore di talenti, colui che mise Totti sotto la sua ala per renderlo il Fenomeno che anche chi non comprende, chi non conosce il calcio conosce come icona mondiale, tre anni tornato all’amore di sempre, la Roma, e poi sempre in giro nel campionato, tra squadre diverse.
Una vita quasi da telefilm quella di Carletto Mazzone, arrivato per “raddrizzare” le sorti di squadre in cerca di un leader e poi pronto per ripartire, laddove c’era ancora bisogno di lui.
Una storia che adesso si spegne, nel ricordo di tutte le persone che hanno imparato ad apprezzarlo, stimarlo, a volergli bene e che hanno un ricordo di lui.