“Albano Carrisi infarto pesantissimo”: i titoli che non vorremmo

Ci segnalano i nostri contatti una notizia dal titolo “Albano Carrisi, infarto pesantissimo e operazione d’urgenza immediata: finito sotto i ferri dell’ospedale | Dramma enorme”, che di seguito archiviamo.

Anzi, vi facciamo uno spoiler enorme: Albano Carrisi, a cui cogliamo l’occasione per porgere i nostri più cari saluti non ha subito alcun “infarto pesantissimo”. Non dal 2016.

“Albano Carrisi infarto pesantissimo”: i titoli che non vorremmo

Cosa pensereste leggendo come titolo il titolo che vi abbiamo presentato per scoprire, solo a metà articolo, che si parla di ricordi del 2016? Molti “non lettori” probabilmente condividerebbero sui social dopo aver letto solo il titolo.

Cosa che succede peraltro anche coi nostri articoli, col risultato di trovarci persone che ci segnalano come complottisti e persone che diffondono fake news si trovino a condividere nostri articoli, salvo pentirsene nella derisione generale, per non aver guardato con attenzione l’immagine di presentazione con la tipologia di fake news annotata.

Figurarsi un titolo che, alla prova dei fatti, risulta parametrato per suscitare sentimenti di condivisione.

Vorremmo poter parlare di un fenomeno occasionale: ma giusto nella fila degli articoli recenti e consigliati rispetto a quello di cui stiamo parlando troviamo un “Gerry Scotti, gravissimo incidente durante il programma: lo studio pieno di sangue | Intervento dei medici”.

Che ovviamente non descrive l’immagine apocalittica di uno studio devastato da un incidente, Gerry Scotti in pericolo di vita o il pubblico ridotto ad una poltiglia sanguinolenta, ma, banalmente e spoilerando un episodio dello Show dei Record dove una karateka finisce una prova basata sul rompere 350 tavolette col taglio della mano ferendosi alla mano stessa.

Nel breve periodo, simili pratiche portano il click, e il click ha vantaggi. Ma nel lungo periodo? Non sarebbe meglio scoraggiare le clickbait?

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