Attenzione: questa non è una foto dei roghi in Sicilia (e neppure “lacrime di fuoco”)

Ci segnalano i nostri contatti una presunta “foto dei roghi in Sicilia”, presentata come l’immagine di “lacrime di fuoco” nell’isola.

Immagine molto poetica e forte, che infatti è riuscita in breve tempo a conquistare un enorme numero di condivisioni e like, ma che veicola un messaggio falso e sviato.

Non si tratta di una foto di roghi in Sicilia ma di una foto che parla dell'”inquinamento luminoso”.

Attenzione: questa non è una foto dei roghi in Sicilia (e neppure “lacrime di fuoco”)

Come evidenziato dai colleghi di TF1 Info, si tratta di una foto satellitare elaborata che mostra le regioni del mondo viste dallo spazio di notte, ad esempio come questa e questa.

Siamo arrivati infatti al livello in cui l’energia elettrica è così scontata che possiamo illuminare le nostre notti, spesso facendolo in modo che i satelliti possano leggere quella luce e viviamo in notti radicalmente diverse da quelle dei nostri antenati.

Se loro vivevano in un buio pesto a tratti guidato dalla luce della Luna e delle stelle, oggi vedere le stelle in città diventa difficile e reso “non necessario” dalla rassicurante e onnipresente luce dell’illuminazione elettrica.

In ogni caso non si tratta di immagini degli incendi in Sicilia, ma delle città illuminate.

Cosa che non nega i gravissimi roghi avvenuti in Sicilia, dei quali è disponibile una reale mappa satellitare molto meno “viralizzabile” e più dimessa.

Semplicemente si conferma la triste realtà (già vista ad esempio qui, col terremoto in Turchia) per cui se una foto reale è poco “bella a vedersi” e quindi viralizzabile la si può sostituire con scene artefatte in nome di qualcosa che passa dal “concetto che è quello che conta” alla fame bulimica di link.

Conclusione

La presunta foto delle “Lacrime di fuoco dalla Sicilia” è in realtà una immagine modificata legata all’illuminazione notturna nelle città della regione, usata per rendere la tragedia degli incendi più “cliccabile e viralizzabile”.

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