Nel giugno 2023 alcune testate nazionali hanno parlato di uno “studio choc” secondo il quale tra il 1982 e il 1983 sarebbero scomparse 177 persone. Tra queste, inevitabilmente, si fanno i nomi di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori.
Lo “studio choc” sulle 177 persone scomparse tra il 1982 e il 1983
Tra i quotidiani online che hanno riportato la notizia citiamo come esempio Il Fatto Quotidiano (20 giugno 2023) e Leggo (21 giugno 2023). Lo “studio choc” riguarda un lavoro richiesto da un avvocato a due criminologi dell’istituto Neurointelligence i quali, citati anche dall’Ansa, avrebbero scoperto che delle 177 persone scomparse “tutte di sesso femminile”, 39 sarebbero svanite “a Roma e dintorni”.
Nello specifico 16 scomparse sarebbero “avvenute in un arco temporale compreso tra maggio e giugno 1983” e che interessebbero giovani ragazze di età compresa tra i 14 e i 18 anni. Ricordiamo, per dovere di cronaca, che Mirella Gregori scomparve il 7 maggio mentre di Emanuela Orlandi si persero le tracce il 22 giugno.
Lo scopo dello studio – ottenuto tramite crime mapping (qui la definizione) – è quello di cercare una relazione geografica tra i casi riportati dai due criminologi e le scomparse di Mirella Gregori ed Emanuela Orlandi. Nel gennaio 2023 è stata avanzata l’ipotesi del serial killer con una pista che collegherebbe Gregori, Orlandi, Katy Skerl e addirittura Simonetta Cesaroni, ma i riscontri non sono mai arrivati.
Nei fatti, delle 177 scomparse tra il 1982 e il 1983 esistono riscontri, ma non siamo di fronte ad uno scoop né ad uno “studio choc”, come mediaticamente riportato.
Perché non si può parlare di “studio choc”
Come nel caso dell’audio choc pubblicato da Alessandro Ambrosini con la voce di Marcello Neroni, si parla di “elemento choc” in riferimento ad un fatto inedito e spiazzante.
Nel caso delle 177 persone scomparse, invece, questo dato era già noto. Dell’elenco delle persone scomparse tra il 1982 e il 1983 era già in possesso il sostituto procuratore Domenico Sica (che si occupò del caso dal 1983 a l 1997), che lo aveva ricevuto dalla Questura di Roma. Si trattava di un elenco di denunce per scomparsa. Dello stesso dossier parla il legale che ha spinto lo studio affidato ai due criminologi ma, ribadiamo, era già noto.
Di questo elenco si parla anche sul blog ufficiale dedicato ad Emanuela Orlandi in un articolo dell’aprile 2023, ma non è tutto.
Il giornalista Tommaso Nelli, autore del libro di inchiesta Atto di Dolore, già nel 2016 parlava delle 177 persone scomparse citando proprio il faldone della Questura consegnato poi al sostituto procuratore Sica. A pagina 35 del suo libro leggiamo:
Eravamo a inizio luglio (1983, ndr) e nella Provincia di Roma, dall’agosto del 1982, era stata denunciata la scomparsa di ben 177 ragazze. Sedici di queste soltanto nel giugno 1983. In pratica, una ogni due giorni.
Nel passaggio successivo Tommaso Nelli specifica: “Dieci di loro erano state ritrovate“. Nella nota a pie’ di pagina leggiamo il riferimento al documento della Questura: “Nr. 6693/83C, ff 890-904, Questura di Roma – Divisione Polizia Giudiziaria, 23 agosto 1983”.
Conclusioni
Parliamo di “precisazioni” in quanto il lavoro dei criminologi di Neurointelligence viene presentato da alcune testate come “inedito” con “nuovi dati inquietanti”. Questi dai, ripetiamo, erano già noti.