L'”alternativa alla chemio” di Roberta Benetti: come i disinformatori hanno distorto l’informazione

alternativa alla chemio roberta benetti

Questa è una donna di cui parlare. Roberta Benetti, la ricercatrice italiana che ha scoperto le molecole che bloccano la proliferazione tumorale e che, aggredendo soltanto le cellule malate, potranno rappresentare l’alternativa alla chemio e alla radioterapia. Visto che i media non lo fanno facciamolo noi: PORTIAMOLA SULLA NOSTRA BACHECA, CONDIVIDIAMOLO TUTTI

Come spesso accade con i post strappalike, quella di Roberta Benetti è una storia amplificata sui social con il sensazionalismo di admin scaltri in cerca di traffico. Negli anni, infatti, la stessa ricercatrice si è ritrovata a fare chiarezza su quanto si diceva sul suo conto.

Una disinformazione maldestra

Al primo impatto il post si presenta con un linguaggio ben lontano da quello scientifico.

Si tratta, infatti, di una disinformazione che gira da parecchi anni sui social, spesso presentata con accuse diverse: in questo caso si tratta dei media corrotti. In altri post, più datati, si trattava di lobby farmaceutiche.

Roberta Benetti però si è subito movimentata a smentire la notizia sul blog Polsemantica, come si legge in un post del 28 febbraio 2013.

La smentita di Roberta Benetti

Gent.mo Prof. ,

grazie per la mail che mi ha scritto. Le notizie che girano in internet recentemente (ma che in realtà fanno riferimento ad una pubblicazione del 2010) si sono amplificate con un sensazionalismo giornalistico incontrollabile che in primis non garantisce il rispetto ai pazienti colpiti da questa terribile malattia.

In termini di applicabilità terapeutica lo studio sul miR-335 è ancora molto lontano dalla clinica e nessuno di noi ricercatori si è mai permesso di affermare che possa SOSTITUIRE la chemioterapia.

I passi per valutare i suoi effetti sono davvero lunghi e li stiamo ora studiando sperimentalmente anche sul topo. Certo, abbiamo dato seguito alle scoperte del 2010, approfondendo anche il suo ruolo nelle cellule staminali e pubblicando un recentissimo paper in cui troviamo assiociata a questo miRNA una nuova pathway che sembra anche attiva al momento soprattutto nei tumori di origine germinale. Speriamo davvero di continuare nella direzione giusta ma non siamo assolutamente arrivati al punto di poter promettere nulla.

Un aspetto critico per i tumori è al momento la loro classificazione e l’identificazione attraverso biomarcatori specifici dei casi a elevato rischio, requisito fondamentale questo per poter migliorare le strategie di cura e per guidare le scelte terapeutiche. Il nostro lavoro cerca di fornire un contributo di base proprio in questo ambito. Noi stiamo cercando di chiarire l’importanza di determinati componenti molecolari, per capire (in ottica ambiziosa) se essi possano risultare associati all’andamento della malattia e, quindi, per poter fornire interessanti futuri bersagli terapeutici.

Come certo capirà, vogliamo dare speranza alla gente (e per questo le forze di tutti noi ricercatori, di cui la mia è parte milionesima, sono sempre unite e stimolate) ma anche assolutamente evitare false illusioni.

La ringrazio per avermi dato la possibilità di chiarire e La prego laddove possibile di contribuire a questo chiarimento.

Cordiali saluti.

Anche gli specialisti di Tumore, Ma è Vero Che specificano:

Il passo dalla ricerca di laboratorio alla ricerca clinica sull’uomo mirata alla sperimentazione di un approccio farmacologico derivante dagli esiti di questi studi su linee cellulari, richiede anni e non è scontato che conduca ad esito positivo: purtroppo, per moltissimi farmaci accade che i promettenti risultati inizialmente ottenuti in laboratorio non siano poi seguiti da risultati altrettanto positivi nei pazienti. La cautela, insomma, è d’obbligo.

Conclusioni

L’“alternativa alla chemio” di Roberta Benetti, in sostanza, non esiste e la stessa ricercatrice non ha mai parlato di una cura che possa sostituire la chemio.

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