Il doppio mistero dell’Infermiera Carlotta Saporetti contro i novax

Immaginate il caso di una donna che potrebbe non essere mai esisita. Se è esistita non ci sono prove che abbia compiuto le azioni che le sono attribuite. Se le ha compiute, non vi è prova che abbia avuto il karmico decesso che le viene attribuito come punizione per le stesse e legato al complottismo degli “eventi avversi”.

Il doppio mistero dell'Infermiera Carlotta Saporetti contro i novax
Il doppio mistero dell’Infermiera Carlotta Saporetti contro i novax

Siamo al caso dell'”Infermiera Carlotta Saporetti”, feticcio della rabbia novax che non sembra esistere al di fuori del loro microcosmo.

Il doppio mistero dell’Infermiera Carlotta Saporetti contro i novax

Il mistero dell’Infermiera Carlotta Saporetti comincia in un assurdo centone (raccolta di frasi) novax basato su un assunto invero assai puerile.

Ovvero l’idea che ogni minaccia, atto di vandalismo (come quelli al cimitero di Nembro), gruppo Telegram organizzato (e giustamente attenzionato dalla DIGOS) per indicare bersagli per l’odio novax e talora autentiche azioni coordinate e suggerite siano scusabili col più puerile degli assunti.

“anche loro ci dicono le cose brutte e sono cattivi con noi novax, quindi possiamo fare quello che vogliamo”

In una sorta di versione delle guerre da cortiletto infantile dove ogni ragazzino si sente autorizzato all’offesa perché “offeso per primo”.

All’epoca non trovammo alcuna traccia della frase, e il nostro articolista concluse

Di questo post pubblicato sui social da un’infermiera nel luglio 2021 non esiste traccia, né nella versione cache né su altri strumenti di congelamento pagine web. Anche un tweet di Radio Savana che menzionava l’operatrice in questione risulta scomparso. Troviamo riferimenti soltanto negli screenshot rimasti online e in due articoli, uno pubblicato su StopCensura e l’altro su La Pekora Nera che per nostra esperienza non possono considerarsi fonti attendibili. Secondo queste fonti, l’infermiera aveva scritto:

“Volevo solo dire ai NoVax (o come preferiscono chiamarsi) che se a settembre inoltrato riempiranno le terapie intensive mi impegnerò per staccare la spina. Tutto qua, scusate ma quando ci vuole ci vuole”

Non possiamo confermare né smentire che la Saporetti abbia pubblicato questo post, non essendoci traccia sui social.

E questo era il 2022.

Nel 2024 non solo nessuno ha trovato traccia dell’infermiera e della sua frase, ma scopriamo che per i novax ella è morta.

E la prova sarebbe un’immagine troppo sfocata per essere esaminata da controlli anti-AI, che però ha molti tratti distintvi della stessa, come sfondi posticci e occhi distorti.

Immagine nella quale Carlotta diventa senza alcun motivo “Carla”, e buona parte delle “magagne” dell’immagine sono occultate da testi ingiuriosi verso la stessa.

Il necrologio

I colleghi tedeschi di Mimikama si sono quindi imbattuti nello stesso problema che avevamo con la frase.

Di Carla o Carlotta che dir si voglia non esiste un necrologio.

Non ci sono manifesti funebri, non ci sono necrologi sui giornali, non esiste una fonte primaria.

Altra condivisione: notare i tratti alterati
Altra condivisione: notare i tratti alterati

Ancora una volta, testate e blog che ne parlano ne parlano per l’esultanza social novax.

Esultanza social relativa ad un donna raffigurata da una immagine evidentemente prodotta con AI e diffusa a bassa qualità evitando i controlli automatici, della quale non ci sono prove sia esistita come non ci sono prove che sia morta.

Invitiamo chi avesse tali prove ad esibirle: fino a quel momento l’Infermiera Carlotta Saporetti, o Carla che dir si voglia non esiste.