Ci segnalano i nostri contatti un audio shock di Jaden Smith molestato da Puff Diddy: ovviamente si tratta di un fake creato con l’AI. Non stiamo dicendo che l’AI sia pericolosa di suo: essa è uno strumento. Strumento che rende immondamente facile infamare personaggi invisi ad una certa parte dell’opinione pubblica: basta creare un rapido “slop” (prodotti a basso costo con AI) e tutto viene passato dalle forche caudine di bot e disinformati.
Abbiamo già visto Giorgia Meloni vendere bitcoin e Kamala Harris “fischiata per aver augurato la morte di Trump”.
L’audio shock di Jaden Smith molestato da Puff Diddy per volontà del padre è frutto dell’AI
Il riferimento è ai “freak off” party di Sean “Puff Diddy” Combs, presi di assalto da viralizzatori di ogni tipi con improbabili “elenchi di molestatori” che comprendono persone come Kamala Harris sulla base di “Puffy Diddy ha idee politiche simili alle sue quindi capace che” e Ryan Reynolds sulla base di “Sono entrambi VIP e i VIP frequentano gli stessi ambienti”.
Questa volta il gioco è più elaborato: una serie di audio creati con AI vedono Jaden Smith ammettere di essere stato venduto dal padre e salvato da Justin Bieber, Justin Bieber stesso scrivere canzoni sulla violenza patita ed altri “gossip creati con AI”.
Il che non significa che le fake news siano una novità dell’intelligenza artificiale: proprio in questi giorni abbiamo visto una fake “vecchia scuola” dove spezzoni con una attrice e foto prese da Internet sono state assemblate in una falsa notizia per imbastire l’improbabile storia di Kamala Harris che investe una tredicenne di colore lasciandola gravemente menomata e ricatta per un decennio la sua famiglia mandando sgherri dall’Ufficio del Procuratore a minacciare la madre della minore di morte se la notizia fosse diventata pubblica.
Ma con le AI è indubbiamente tutto più facile.