Il Judoka serbo squalificato per un segno della Croce non era stato squalificato per quello

Ci segnalano i nostri contatti la storia di un Judoka serbo squalificato per un segno della Croce. Ovviamente il fatto che la storia di Nemanja Maidov sia stata data in questo modo da Pravda.ru e da un canale Telegram del tipo tradizionalmente associato con l’Operazione Doppelganger, creazione sistematica di falsi siti occidentali e siti di notizie “addomesticati” con notizie fake dovrebbe essere un campanello di allarme.

Il Judoka serbo squalificato per un segno della Croce non era stato squalificato per quello
Il Judoka serbo squalificato per un segno della Croce non era stato squalificato per quello

E lo è anche in questo caso. La squalifica di Nemanja Maidov arriva per molti motivi, e il segno di croce è considerato praticamente l’unica cosa non collegata.

Il Judoka serbo squalificato per un segno della Croce non era stato squalificato per quello

La chiave di tutto è nel provvedimento di squalifica, irrogato per

Aver mostrato chiaramente un simbolo religioso ed essersi rifiutato di inchinarsi all’avversario a fine gara

Enfasi sul saluto, obbligatorio nel Judo.

Il resto del provvedimento, visibile qui, insiste sul valore del saluto all’avversario: per quanto attiene il segno della Croce, la Commissione a pagina sei conferma che

il segno della Croce era discreto, privo di intento offensivo e effettuato nell’area mista, vicino all’ingresso del campo di gioco

Quindi considerandolo l’unica parte della controversia non offensiva.

Ciò che si contesta all’atleta invece è stato togliersi la cintura in frustrazione quando era ancora sul ring, rifutare l’inchino all’avversario greco Theodoros Tselidis e delle pregresse recidive nel 2018 e nel 2022.

Non quindi il segno di croce, ma la mancanza di autocontrollo e sportività hanno portato alla sospensione.