Il divieto di donazioni di sangue vaccinato in Giappone è una vecchia bufala rifritta: e sappiamo benissimo come il meccanismo funzioni. A volte basta prendere una bufala passata, cambiare qualche dettaglio, e rispararla sui social praticamente identica.
È la c.d. “Legge di Brandolini“: ovvero il tempo necessario per sottoporre a fact checking una bufala è superiore a quello necessario per crearla, il pubblico si aspetterà sempre fact checking per ogni “mutazione” di ogni singola bufala e il condivisore in malafede esigerà sempre la confutazione di ogni singola variante dello stesso testo attribuendosi la vittoria a tavolino in caso contrario.
Il divieto di donazioni di sangue vaccinato in Giappone è una vecchia bufala rifritta
Partiamo da una nozione base: in Giapppone nessuno ha mai vietato ai vaccinati di donare il sangue. Questa bufala è tornata in auge a seguito della notizia, misinterpretata da diversi profili social, di una “donazione novax consentita” e del recente caso di cronaca in cui diversi pazienti sottopostosi ad una “autotrasfusione con vitamine” presso lo stesso professionista si sono ritrovati loro malgrado infettati col virus dell’Epatite C.
Il presunto divieto in realtà fa riferimento ad un presunto studio sui “profili di sicurezza” del sangue dei vaccinato. Presunto studio perché, come abbiamo avuto modo di affrontare in passato in un caso assai simile, si tratta di uno studio preclinico, una bozza di qualcosa che potrebbe diventare uno studio, non redatto da esperti del settore e sotto i canoni dello studio scientifico stesso che non contiene neppure l’invito a cessare le donazioni di sangue, genericamente proponendo di creare dei test.
In modo aleatorio e non efficace, in quanto abbiamo già acclarato i profili di sicurezza delle donazioni, più volte.
Questa fake news segue una notizia precedente e citata in cui il Governo Giapponese avrebbe vietato sia i vaccini che le donazioni preoccupato dal c.d. “Turbocancro”, inesistente concetto creato dalle comunità novax come forma di “scaremongering”, ovvero un modo per deviare il dibattito creando paure e concetti che stimolino terrore nel pubblico, una forma di clickbait del pensiero.
In Giappone ad oggi non ci sono limiti per le donazioni dei vaccinati e anche la loro Croce Rossa, come la nostra invita a diffidare dalle bufale.