Ci segnalano i nostri contatti la bufala di Mark Violets attentatore di Trump. Tipica di ogni evento drammatico: quando nel mondo c’è un attentato, ci sarà qualcuno a cercare di far click a suon di bufale, salvo poi nascondersi dietro l’ennesimo “stavo a scherzà”
Partiamo da un punto fondamentale: “Mark Violets” non esiste. Esiste Marco Violi, giornalista sportivo vittima di una assurda bufala che l’ha portato in giro per i profili di mezza X.
La bufala di Mark Violets attentatore di Trump (che qualcuno pagherà)
Facciamo un piccolo passo indietro: un certo T.M. Crooks ha sparato nella giornata di ieri al Tycoon Donald Trump. Questo lo sanno anche i sassi.
Dalle parti di un profilo X chiamato “Cane della Violesia” (con evidente riferimento al Violi), che ha rimosso il post iniziale ma lasciato una pletora di messaggi in cui esprime soddisfazione per il caos cagionato compare la prima menzione a Mark Violets.
La vicenda è stata ricostruita da Matteo Flora, ma non è la prima volta che Violi diventa oggetto di tali morbose attenzioni: nel 2021 ribattezzato “Marek Al-Viol” era stato accusato di un attentato in Norvegia.
Questa volta la beffa è esplosa, portando ad un surplus di connessioni e condivisioni in poche ore, e tutte nella notte, e diversi profili spunta blu pronti a cascarci.
Il primo su un account “Spunta Dorata”, chiamato Wall Street Silver, il secondo sul profilo dell’analista David Bressler che, nel riportare le metriche, se ne è poi scusato.
Era ormai tardi: come denunciato dalla stampa, ormai mezzo mondo, la fitta comunità di sostenitori del Tycoon e persino testate legate alla disinformazione filorussa hanno sbattuto in piazza il viso di Violi attribuendo varie minacce al “pericoloso Antifa”.
Che ha annunciato su Instagram, campo neutro, la sua volontà di querelare.
Avete quindi condiviso? Sappiate che essere ignoranti dei meccanismi della Rete non è una scusante: la prossima volta, informatevi prima, condividete poco.