Il celibato ecclesiastico esiste da quando esiste la Chiesa? Non proprio

Una delle infinite false credenze è che quella che dichiara che il celibato ecclesiastico esiste da quando esiste la Chiesa. Essendo ogni religione, compresa quella cattolica, un costrutto sostanzialmente umano creato per avvicinarsi al mondo dello spirituale e dell’immateriale, non stupirà sapere che anche le religioni hanno regole modificate nel tempo.

Il celibato ecclesiastico esiste da quando esiste la Chiesa? Non proprio

Il celibato ecclesiastico esiste da quando esiste la Chiesa? Non proprio

Il celibato ecclesiastico non è esistito come obbligo dalle origini, anche se prima era una prassi non affatto infrequente.

Il celibato ecclesiastico esiste da quando esiste la Chiesa? Non proprio

Il cristianesimo delle origini prevedeva non il celibato assoluto, ma forme di continenza sessuale: la Prima Epistola a Timoteo raccomanda che il vescovo sia “marito di una sola moglie” (evitando quindi sia un vedovo che continui a risposarsi che un poligamo) e abile nel mantenere l’ordine e il decoro nella sua vita e nella sua famiglia, essendo sempre sobrio, assennato e in grado di imporre la disciplina familiare.

Stante la difficoltà nel secondo impegno (sappiamo benissimo che sovente il migliore tra noi può avere figli particolarmente “discoli” e viceversa), una persona che avesse tutte queste qualità simultanee era rara da trovare, specialmente una a cui si chiedesse di bilanciare la vita domestica e la vita collettiva.

Nel Concilio di Elvira del 306 ai vescovi, ai presbiteri e ai diaconi fu proibito “avere relazioni sessuali con le proprie mogli e generare figli”, ma un divieto forte ed esplicito arrivò col Concilio Laterano del 1215.

Formalmente fu legato alla Transustanziazione ed all’Eucarestia: il prete doveva mantenersi puro il più possibile per avvicinarsi alla figura del Cristo, la cui carne e sangue avrebbe distribuito in redenzione dei peccati.

Nei fatti in sostanza nonostante da Elvira in poi si sia continuato a registrare l’esistenza di preti e vescovi sposati e con prole, molti avevano già rinunciato all’idea di “bilanciare” una serie di oneri, giocando sicuro dedicandosi anima e corpo alla Chiesa e rimuovendo ogni distrazione dalla loro vita.

Non è quindi un caso se alcune branche della Cristianità, come le Chiese Protestanti ammettano e incoraggino attivamente il matrimonio invece: un altro punto di vista dichiara che se il sacerdote riesce a garantirsi una vita specchiata ed una famiglia ordinata, pia e obbediente potrà ripetere “in grande” quello che ha creato in piccolo nella sua collettività familiare.

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