La piaga dei “virgolettati fantasiosi” colpisce anche all’estero, regalandoci la bufala del robot Tesla che aggredisce un essere umano: storia che il Daily Mail strombazza in pompa magna con tanto di titolone con la parola “attacca” in tutto maiuscolo nello stile tipico del “metodo urlato” anche nostrano.
La realtà dei fatti è molto meno emozionante della linea temporale in cui il T-800, sofisticato androide della saga di Terminator interpretato da Schwarzenegger si stanca del lavoro di fabbrica cominciando a percuotere ingegneri e minacciarli col suo possente fucile a pompa.
L’assurda bufala del robot Tesla che aggredisce un essere umano
La verità dei fatti, come anche proposto dall’unica testata nella screenshot che ha deciso di non scegliere il titolo acchiappalike è qualcosa di più noioso e prosaico: un ingegnere si presenta in una catena montaggio Tesla nel 2021 ad aggiornare il software di tre bracci meccanici prodotti da Kuka, produttore internazionale di macchinari industriali usati in diverse catene di montaggio.
Potremmo già escludere l’atto deliberato di omicidio del “robot Tesla” o la presenza di un “androide”, ovvero un robot dalle sembianze umane costruito per replicare il più fedelmente possibile il comportamento umano.
L’ingegnere spegne due bracci industriali su tre, convinto di averli spenti tutti e comincia a caricare il nuovo software: il terzo braccio, ancora acceso, continua a muoversi sulla catena di montaggio coi movimenti impostati.
Enfasi sui movimenti impostati: non si tratta di un atto cosciente, dovuto all’”Intelligenza Artificiale” o, come insinuato nell’articolo del Daily Mail, collegato in alcun modo alla produzione del robot umanoide (quindi: androide) Tesla Optimus.
Semplicemente il braccio Kuka continua a muoversi, ma sulla catena di montaggio non ci sono più parti di Tesla, ma un ingegnere che viene centrato alla mano ed al braccio “dall’artiglio” del macchinario industriale venendo ferito.
Ovviamente si parla di un incidente gravissimo, e, ovviamente, è giusto dibattere del coinvolgimento di OSHA, il dipartimento Americano per la sicurezza sul lavoro e del rischio che gli incidenti in catena di montaggio vengano “trascurati” senza esaminare la possibilità che in ditta vi siano tutti i sistemi di sicurezza per evitare simili inconvenienti.
Quello che non ha senso è imbastire fiumi di parole sulla “rivolta degli androidi”, descrivendo il sinistro dovuto al braccio meccanico ma inserendovi “Foto prese da YouTube” degli androidi Optimus che marciano compatti verso la catena di montaggio, come se impressionati dalla fantascienza distopica stessero cercando armi per sottomettere gli odiati umani
Sarebbe bastato ben poco per controllare, ma le suggestioni sulle AI e su Elon Musk hanno probabilmente provocato il resto e la “FOMO”, la paura di rimanere lontani dallo scoop ha popolarizzato una narrazione a base dei “pericolosi androidi di Elon Musk”, personaggio ormai sempre al centro delle cronache, descritti nell’atto di abbrancare un essere umano, ferirlo con deliberata violenza e scagliarlo in un cassonetto come in un film di Terminator.
Sorpresa, questa volta Elon Musk ha ragione: in questa storia di androidi omicidi c’è un numero ridotto di androidi, praticamente zero.