Su X circola la storia del “piccolo Annas”, descritta con dovizia di particolari. Secondo la narrazione proposta il piccolo è una vittima del fosforo bianco Israeliano.
Annas sarebbe morto chiedendo acqua.
Il riferimento evidente è alle narrazioni secondo cui Israele userebbe costantemente armi al fosforo bianco (che in una passata segnalazione si sono rivelate essere mortaretti in Algeria…) e secondo cui Israele bombarderebbe i civili intenti a cercare di ottenere acqua dai pozzi (in realtà immagini di guerriglieri Sudanesi in fila per rifornire i mezzi di carburante).
Potrebbe essere che da qualche parte sia esistito un piccolo Annas morto nel conflitto, ma in ogni caso non è quello delle foto e quindi possiamo gettare dubbi sulla storia.
Sull’account riportato come fonte primaria, quello del chirurgo Ghassan Abu Sitta la foto non compare più, e infatti le Community Notes di X riportano l’origine in una foto del 2020 che ritrae un bambino armeno ferito da sostanze chimiche usate per bruciare le foreste del Nagorno Karabakh, sotto controllo Azero e che ha combattuto per anni una battaglia senza speranza per la sua indipendenza.
L’account originale non riporta se il piccolo Armeno sia sopravvissuto o meno al conflitto, cosa che le condivisioni che lo ribattezzano Annas e lo rendono palestinese di ufficio invece dichiarano con certezza suffragata dai fatti.
Ci chiediamo quale sia l’opportunità di “portare via” agli abitandi del Nagorno Karabakh anche il loro dolore per darlo ad altri, dopo che la loro terra gli è stata di fatto portata via (al momento gli abitanti del Nagorno Karabakh sono infatti diventati profughi in Armenia).