Il (non) mistero dei migranti della Diciotti nati tutti il primo Gennaio

Ci segnalano i nostri contatti un post X che ha scatenato una serie di domande, ovvero come sia possibile che molti immigrati condividano la medesima data di nascita, il primo Gennaio.

Il (non) mistero dei migranti della Diciotti nati tutti il primo Gennaio
Il (non) mistero dei migranti della Diciotti nati tutti il primo Gennaio

La soluzione immediata è che ovviamente non lo fanno.

La soluzione mediata è che si tratta di una data meramente convenzionale.

Il (non) mistero dei migranti della Diciotti nati tutti il primo Gennaio

Parte tutto dal fatto che, sostanzialmente, in Occidente siamo “abituati bene”. Nasciamo in ospedale, la nostra data di nascita viene registrata presso il Comune o la Direzione Sanitaria assieme agli altri dati, possiamo ricevere i nostri documenti e, anche se per puro caso non dovessimo mai richiederli, sarebbe sempre possibile risalire alla nostra data di nascita.

Meme vintage
Meme vintage

Per un migrante non è così semplice.

Postuliamo la nascita in un villaggio rurale: semplicemente in quel caso non esiste “un comune” o “un ospedale”. Vieni registrato quando capita, e quando è possibile. A volte mai.

Secondo un rapporto dell’UNICEF pubblicato nel 2018, tre quarti dei bambini nell’Africa Sub-Sahariana nascono in posti dove la mera registrazione all’anagrafe richiede costi ulteriori rispetto al trasporto fisico del genitore dal luogo di nascita all’anagrafe.

Luoghi dove registrare un bambino ha dei costi, fonte UNICEF
Luoghi dove registrare un bambino ha dei costi, fonte UNICEF

Una serie di ulteriori barriere religiose e morali, spesso fomentate da una serie di fake news (non a caso abbiamo ultimamente visto i tentativi del Kenya di munirsi di una anagrafe digitale all’Occidentale massacrati da orde di complottisti anti-Bill Gates, attivi sovente sui Canali Doppelganger e in Kenya).

Tempo di registrazione per le nascite, fonte UNICEF
Tempo di registrazione per le nascite, fonte UNICEF

L’UNICEF ha ripetutamente tentato di porvi rimedio, ma la realtà è che anche ove la registrazione avviene, spesso per motivi legali vengono consentiti (quindi: applicati) termini assai dilatati, in media dai sei mesi all’anno.

Semplicemente, tra i migranti molti non sanno quando sono nati, quelli che lo sanno hanno avuto una data di nascita arbitrariamente registrata, e tutti quanti devono essere registrati all’arrivo.

Ci si accontenta dell’anno di nascita: convenzionalmente si usa il primo gennaio come giorno e mese.

E in qusto non c’è alcun mistero.

Come non c’è mistero che possano essere identificati: e del resto, se arrivano in Occidente è proprio per cercare di ottenere quei diritti base che in patria vengono negati.