Sì, un collettivo artistico ha venduto un vero-falso Warhol a 250$

Sì, questa notizia è incredibile ma vera: un collettivo artistico ha venduto un vero-falso Warhol a 250$. Nel senso che in un memorabile ottobre del 2021, esattamente tre anni fa, il collettivo MSCHF, autore di una serie di opere d’arte così postmoderna da essere l’espressione del caos stesso, è riuscito nell’impresa di vendere dei Warhol falsi. Ed uno vero.

Sì, un collettivo artistico ha venduto un vero-falso Warhol a 250$
Sì, un collettivo artistico ha venduto un vero-falso Warhol a 250$

E nessuno degli acquirenti ha avuto in questi tre anni modo per capire chi aveva comprato cosa.

Sì, un collettivo artistico ha venduto un vero-falso Warhol a 250$

Parliamo di MSCHF, collettivo di 23 persone con sede a Brooklyn.

Autore di opere d’arte primordiali come ad esempio La Persistenza del Caos, inizialmente intitolato L’antivaxx per poi cambiare nome in corsa, un computer laptop infettato dai virus più pericolosi della storia moderna reso airgapped, ovvero incapace di collegarsi alla Rete e vomitare il suo carico di ransomware, virus e malware assortiti.

Ma anche i Big Red Boots, enormi scarponi rossi (ma anche disponibili a suo tempo di altri colori) dall’aspetto di quelli dei personaggi dei cartoni animati, improbabili polli di gomma da usarsi come bong e Nike istoriate ad illustrazioni sataniche atte a far andare fuori di testa il complottista medio e attirare sul collettivo una ingiunzione dalla casa madre allo scopo di cessarne la vendita.

Ma è stato con Warhol che MSCHF ha sfidato il nume tutelare della Pop Art facendo la cosa più Pop possibile.

Le “Fate” di Warhol e il Museo dei Falsi

Allo scopo di lanciare il loro Museo dei Falsi, gli artisti del collettivo hanno acquistato per la somma complessiva di 200k dollari un dipinto i Warhol, le “Fate” del 1954.

Hanno poi investito parte delle risorse per creare un macchinario in grado di replicare 999 volte il quadro in modo perfetto, per poi mettere tutte le 1000 copie all’asta ottenute.

Le copie sono state vendute a tempo di record, per 250 dollari l’una, e tutte quante con un certificato di MSCHF che le definisce parte della stessa operazione.

Il certificato dell’originale rimane presso il collettivo. Nessuno degli acquirenti sa, o può avere la certezza di sapere, se il suo quadro è quello autentico: nella pratica le “Fate”, almeno all’attuale stato della tecnologia, sono perse rispetto al mondo, nascoste in un pagliaio virtuale di falsità.

Domani arriverà il prossimo “drop”, lancio di un’idea del collettivo. Non siete curiosi di sapere cosa accadrà?