Secondo i complottisti il petrolio è un abbondante minerale, e non stiamo scherzando. Una teoria tornata in voga tra i complottisti noclima, i negazionisti del cambiamento climatico vuole il petrolio essere non già un’emulsione di idrocarburi nata dalla decomposizione di materiale biologico, ma un misterioso “minerale liquido” che la Terra produce continuamente e in sovrabbondanza.
E sempre secondo tale teoria, il solito Rockefeller, ormai Gran Satana del Complotto sostituito solo recentemente da Soros avrebbe deciso in una “grande conferenza” (credibile come solo la famigerata “Grande Conferenza della Pace” in cui un rissoso e sbavante Pertini avrebbe urlato di voler prendere i politici “a mazze e pietre”) di ribattezzare il petrolio “combustibile fossile” per renderlo raro agli occhi del popolo e aumentarne il valore.
Tale teoria è del tutto infondata, se non platealemente assurda.
Secondo i complottisti il petrolio è un abbondante minerale (e Rockefeller ci nasconde la verità)
Per cominciare, secondo questa assurda teoria del complotto Rockefeller avrebbe inventato il termine “combustibile fossile” alla Convenzione di Ginevra del 1892, ma esso era già in uso almeno dal 1759, contenuto nei lavori dell’accademico Caspar Neumann.
Ciò posto, se accettassimo il bizzarro postulato del complottista medio per cui “il petrolio si rigenera automaticamente” e “più velocemente di quanto lo consumiamo”, nei secoli in cui l’umanità non ha fatto uso massiccio di combustibili fossili saremmo stati invasi dal petrolio naturalmente zampillante ovunque, saremmo affogati nel petrolio ed esso, “più abbondante dell’acqua (sic!) e che non può finire” avrebbe presto invaso le falde acquifere e ogni fonte di approvigionamento idrico condannando il genere umano all’estinzione totale.
Così non è, e come ci è noto il petrolio da noi usato è in buona parte composto dalla decomposizione di vari materiali biologici, perlopiù alghe e fitoplancton con l’occasionale forma di vita più evoluta (da cui il mito del “petrolio fatto dai dinosauri”).
Il petrolio che usiamo oggi ci ha messo milioni di anni per essere prodotto e ci metterà almeno migliaia (più probabilmente un tempo maggiore) per essere sostituito, e non compare dal nulla come inferito dai noclima.
Si tratta quindi di un caso di complottismo fondato su dosi di enorme ignoranza.