No amici, nessuno ha proposto l’equitazione vegana alle Olimpiadi

Ormai quest’anno passerà alla storia per le “Olimpiadi delle bufale”: i post sulla “equitazione vegana alle Olimpiadi” copincollato tutti uguali rientrano ormai nel concetto di slop. Quei contenuti bufala a basso costo che non saprai mai se sono stati ripetuti per faciloneria, per opera di bot o semplicemente perché “piatto ricco mi ci ficco” e ormai le bufale olimpiche portano viralità.

No amici, nessuno ha proposto l'equitazione vegana alle Olimpiadi
No amici, nessuno ha proposto l’equitazione vegana alle Olimpiadi

Esempi della stessa bufala copincollata con le stesse immagini da “liberi pensatori” li troverete ad esempio qui, qui e qui, con lo stesso testo che parla di “equitazione vegana” proposta alle Olimpiadi dal solito nemico di turno del “noncielodikeno”: i malvagi “alcuni progressisti”.

Secondo la narrazione i progessisti avrebbero proposto di sostituire tutti gli sport con i cavalli con gente che saltella su cavallucci di legno dichiarando che “se hanno inserito la break dance i progressisti faranno anche questo”.

Letteralmente la bufala tipica di chi costruisce castelli in aria su qualcosa che esiste solo nella sua testa per poi indignarsi e produrre indignazione su ciò.

E a giudicare dal fatto che il primo di quei post ha 458 condivisioni e il triplo di commenti qualcosa nel livello culturale e di informazione dell’utente tipico della Rete non va.

No amici, nessuno ha proposto l’equitazione vegana alle Olimpiadi

La fonte che ne parla per prima è un post satirico, evidenziamo, post satirico di Aprile 2019.

Se il mese non vi dice niente, aprendo il codice della pagina potremo vedere che il post è stato modificato il giorno 22 ma è stato pubblicato il Primo Aprile.

E se non sapete cosa è un Pesce di Aprile, mi dispiace non possiamo fare molto altro.

Articolo pubblicato il giorno Primo Aprile
Articolo pubblicato il giorno Primo Aprile

La base dello scherzo nasce dal sensazionalismo che ha portato già in passato (se ne parla in un post Facebook del 2023) a trasformare la pratica dell’hobby horse in “equitazione vegana”.

Forse per un istinto di acchiappaclick, forse per semplificazione, forse per far cassa coi click degli indignati e dei “ribelli contro il sistema” massificati nel loro odio per tutto quello che non comprendono.

L’hobby horse è una giocosa “disciplina non disciplina” scandinava basata su numeri di ginnastica a corpo libero dove nastri e bastoni sono sostituiti da testoline di cavallo di pezza, uscito dai confini patri per occasioni di beneficenza e altri momenti divertenti.

La Federazione Equestre Finlandese conferma inoltre che nel suo essere buffo quantomeno ha il pregio di fare in modo che anche le ragazzine (lo sport è popolare tra le bambine) possano parlare di cavalli, e quindi interessarsi all’equitazione, mentre praticano ginnastica ritmica.

Nessuno ha mai pensato di farne “equitazione vegana”.

La vecchia bufala ritornata fa parte dell’intero filone di bufale che ha funestato le Olimpiadi e di cui abbiamo parlato, iniziando con false “invasioni di parassiti e insetti nei letti”, seguite da immaginarie proteste contro “battaglioni dello stupro” pubblicate da falsi giornali, la querelle sulla presunta “Ultima Cena woke, trans e satanica” (in realtà un baccanale con tanto di Dio Bacco), le assurde controversie su Imane Khelif accusata da una federazione vicina al Cremlino di essere un “uomo trans che colpisce le donne e il CIO lo consente”, le foto di ragazze giovanissime, alcune minorenni all’epoca dello scatto e che di questo si sono lamentate di nuotatrici con scritte photoshoppate sul pube spacciate per “donne che protestano contro i trans”immaginari eventi ridicoli alle Olimpiadi che non si sono mai in esse consumati e, per finire, l’altrettanto ridicola controversia sull’apparizione di un “Angelo Satanico mutilato e decapitato dai satanisti” che in realtà era una riproduzione della Vittoria Alata di Samotracia.

Data l’età media delle giovani appassionate di hobby horse (compresa tra i dodici e i diciotto anni), non vorremmo peraltro scoprire che avete casualmente esposto all’odio social delle minorenni o comunque giovani donne che non avrebbero mai gradito i commenti a loro rivolti.

Noi abbiammo censurato i loro visi: voi?