Ci segnalano i nostri contatti un post preso da un gruppo di “immagini assurde” contenenti una foto di una anguria che fermenta ed esplode. La didascalia spiega che l’autore della foto avrebbe scoperto che le angurie andate a male possono fermentare e possono esplodere, e l’esplosione avrebbe danneggiato il cassonetto in cui era riposta.
Possiamo ritenere il danneggiamento del cassonetto opinabile: del resto decenni di incuria, pioggia e “succhi di fermentazione” vari hanno lasciato molti cassonetti con un fondo rancido e buchi: del resto persino i sarcofagi egizi possono contenere materia putrescente che qualche buontempone ha desiderato bere per avere “il potere dei Faraoni”.
E cogliamo l’occasione per ricordare che non è una foto italiana: come si vede da dettagli come le prese e gli interruttori, la stessa foto è apparsa in pagine social francesi
Il “non mistero” dell’anguria che fermenta ed esplode: tranquilli, è solo fisica
Un’anguria è essenzialmente un frutto assai duro, anzi una “falsa bacca” chiamata peponide che chiamiamo “frutto” solo per comodità. Sotto una dura scorza c’è una morbida polpa ricca di acqua e zuccheri.
Ambiente ideale per la fermentazione dei batteri.
Abbiamo già visto in un recente passato un allarmismo dato da un’anguria rancida in America il cui guscio era diventato sottile e molliccio e il contenuto una putrescente poltiglia.
Basta davvero poco: semplicemente portare un frutto congelato a casa e scongelarlo e ricongelarlo (con questi caldi non è impossibile) mentre la catena del freddo si è ormai interrotta o lasciare un frutto esposto ai caldi estivi con batteri permeati attraverso la buccia.
I batteri fermentano e producono gas (la fermentazione, ricordiamo, è un fenomeno ben noto e anche apprezzato in cucina e vinificazione) e i gas non avendo dove andare rompono in modo assai rumoroso, con una vera e propria esplosione, la “falsa bacca”.
Riteniamo improbabile una anguria rancida possa distruggere l’acciaio, ma sì, una anguria fermentata non è ovviamente più commestibile.