Ci segnalano i nostri contatti un’immagine del “pilota che sparge la sabbia del Sahara”. E ci chiedono se è vero. Dovremmo essere sconvolti, anzi basiti.
Non lo siamo: purtroppo stiamo affrontanto lo slop, l’evoluzione finale dello spam. Non è una parolaccia: lo slop è quello che si ottiene quando delocalizzi lo spam all’Intelligenza Artificiale, creando contenuti zombie da dare in pasto ad un pubblico incapace o ostile alla verifica.
Il pilota che sparge la sabbia del Sahara è fatto con AI e si chiama slop: e ci chiedete pure se è vero?
Abbiamo già incontrato diversi esempi di Slop: la foto delle bambine armene che mangiano ciliege con otto dita per mano, le assurde foto di bambini africani che creano giocattoli di sassi e bottiglie, gli scultori che erigono statue religiose alte metri e metri con la sabbia di spiagge plasticose e altre assurdità virali.
Lo slop è spam che prende la via facile: tutti possono interrogare una AI generativa come Midjourney o Dall-E e chiedere di interpretare le immagini più assurde, come il pilota che lancia sabbia, madonnari autori di Colossi di Rodi in sabbia e bambini in difficoltà.
Un tempo creare lo spam richiedeva quantomeno la capacità di cercare contenuti da combinare: nello slop ogni post virale diventa un evento dove account di contenuti falsificati, bot attirati dal contenuto virale e utenti boccaloni si riuniscono in una scena degna di un film di zombie virtuale dove non capisci più chi è il vivo e chi è il morto, chi esiste e chi non lo è, chi risponde in quanto umano che ha creduto allo slop o chi risponde in quanto slop a sua volta, account troll animato dall’intelligenza artificiale con lo scopo di spingere lo slop un po’ più in là.
E tra lo spam, il complottismo delle scie chimiche e notutto e contenuti filorussi, lo slop avanza.