Bellacarne chiude la collaborazione con Bernabei (che si scusa): perché oggettivamente siamo in tempi difficili, e ogni cosa diventa il caso del giorno.
Ma dove siamo stati abituati ad indiscrezioni, questa volta è il clima geopolitico che entra a gamba tesa nel mondo della ristorazione.
Ristorazione: Bellacarne chiude la collaborazione con Bernabei (che si scusa)
Sappiamo tutti che c’è un conflitto in corso tra Israele e Palestina che infiamma gli animi. E sappiamo anche che un’improvvisa insorgenza di odi etnici e antisemitismo rende approcciarsi al dialogo sempre più difficile.
Aggiungiamo a questo la questione per cui i social ormai non sono più un semplice divertimessent, il posto virtuale dove togliersi le scarpe e staccare la spina dal lavoro ma una vetrina e abbiamo tutti gli ingredienti per questa mistura esplosiva.
In questo clima Serena Bernabei, parte della famiglia Bernabei e agente all’interno del gruppo con mandato verso diversi clienti in particolare nel mondo dell’hotellerie si lascia andare a delle indiscrezioni sociali che alcuni di questi clienti non hanno gradito
“Fate schifo come popolo e come persone”, oppure “Chiamatemi antisemita. Ne andrò fierissima
Avrebbe pubblicato la Bernabei sui propri social, costando alla sua famiglia un cliente prestigioso, il celebre ristorante Kosher Bellacarne Alberto e Alessandra Ouazana.
La proprietà del ristorante Bellacarne comunica di aver interrotto con effetto immediato il rapporto di fornitura con la Bernabei liquori Srl.
La decisione è stata presa a seguito delle affermazioni esternate sui social network da parte di uno dei punti di riferimento della società e della famiglia Bernabei, Serena Bernabei, la quale ha dichiarato di essere “fierissima” di essere antisemita: “fate schifo come popolo e come persone”, oppure “Chiamatemi antisemita. Ne andrò fierissima”, sono alcune delle frasi deplorevoli che hanno indotto la nostra azienda a cessare il rapporto con la Bernabei Liquori Srl.
Difendiamo fermamente il diritto di tutti ad esprimere le proprie opinioni, ma quando queste sconfinano in offese e in odio razziale abbiamo il dovere di denunciare e prendere le distanze da chi è promotore di razzismo e antisemitismo.
La replica della società
Come riporta l’autorevole testata “Gambero Rosso”, Bernabei Liquori Srl è al controllo danni.
«Piango da 24 ore.
Riferisce per telefono alla testata Camillo Bernabei, patron della società e cugino di Serena
Stiamo preparando un comunicato della società e di tutta la famiglia in cui ci dissociamo completamente dalle affermazioni di Serena. Purtroppo siamo stati coinvolti in una faccenda che non ci riguarda, ma che poi alla fine ci riguarda perché vede protagonista un membro della nostra famiglia che ha fatto affermazioni su cui nessuno di noi è d’accordo. Sono la persona più addolorata per questa cosa. Il mio migliore amico è ebreo e davvero mi viene da piangere…».
aggiungendo inoltre
«Stiamo cercando di contattarlo. Io e tutta la famiglia siamo aperti a qualunque tipo di confronto e ovviamente la prima cosa che vorremmo fare è scusarci per quelle affermazioni in cui davvero nessuno di noi può riconoscere. Ma è anche vero che siamo tutt’ora scioccati per questa vicenda. Vorrei con tutto me stesso che non fosse mai successa».
A questo si unisce un messaggio di scuse del marito della Bernabei che, ammettendo le frasi, dichiara agli Ouazana che le stesse erano causate “dai video che costantemente girano in rete”.