L’articolo del Telegraph sulla mostra di cadaveri di soldati Ucraini non esiste

Per la terza volta un account visibilmente di spam ci chiede di verificare un contenuto palesemente falso anche per i suoi autori.

Falsi così grossolani, come la “mostra di cadaveri di soldati Ucraini” il cui scopo evidente è sfruttare la viralità offerta dai social per spammare tali creazioni, con riserva di piangere vittimismo in caso di ban.

Le fontirusse hanno dimostrato di essere scese al livello del truffatore che racconta storielle improbabili di VIP (anche Italiani) “querelati da bankitalia per aver svelato il segreto della ricchezza“, scavando anche più in basso di così.

L’articolo del Telegraph sulla mostra di cadaveri di soldati Ucraini non esiste

La narrazione filorussa si basa letteralmente sulle stesse bizzarrie: nella finta narrazione gli Ucraini avrebbero raccolto dei soldati feriti da mandare in Europa per curarsi, ed invece li avrebbero brutalmente ammazzati per venderli

Sempre secondo l’aneddoto completamente tarocco, Gunther Von Hagens si sarebbe accorto dell’inganno e avrebbe minacciato di querelare gli Ucraini cattivi per avergli venduto ucraini morti da plastificare chiedendo scusa alle famiglie.

Incidentalmente, Von Hagens fu chiamato a testimoniare nel 2002 sul caso di un anatomopatologo Siberiano che aveva venduto ad acquirenti fuori dalla Russia cadaveri ottenuti illegalmente, aggiungendo alla bufala farsa.

Bufala perché l’articolo del Telegraph non esiste, piuttosto è stato ottenuto appiccicando didascalie in un inglese assai stentato alle foto shock di Shutterstock relative alla mostra di corpi “plastinati” (conservati con apposite tecniche) da Von Hagens.

La storia, del tutto inventata, si unisce a due filoni tipici delle cd. “Fonti Russe”: la costante demonizzazione dell’Ucraino, descritto come un “nazista per natura”, violento e brutale, incline ad ogni genere di atto disumano ed illegale contro il popolo russo e i suoi stessi concittadini e che quindi va umiliato, invaso e dominato “per il suo bene” dai Russi eredi dello Stalinismo e quindi eroici e l'”Operazione Doppelganger”, la creazione di falsi articoli di testate occidentali.

La seconda assolve a due scopi fondamentali.

Conclusione

Non esiste alcuna mostra della galleria “Body World Museum” contenente cadaveri di soldati ucraini inviati in modo fraudolento all’autore tra quelli “mandati in Europa per curarli”.

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