Tutti i problemi del presunto documento sui “disertori della 32ma brigata Ucraina”

Ci segnalano i nostri contatti un documento, asseritamente proveniente da un canale Telegram filorusso e riportato sui social che descrive la 32ma brigata meccanizzata Ucraina come “ritirata per diserzione”.

Scavando tra le fonti abbiamo scoperto che semplicemente non esistono fonti, e il documento “tradotto con mezzi automatici” esistenti è tagliato per rimuovere le parti che nel tempo si sono rivelate essere l’anello debole di documenti fake di simile contenuto.

Tutti i problemi del presunto documento sui “disertori della 32ma brigata Ucraina”

Abbiamo già in passato esaminato due documenti di simile fattura, dedicati alla descrizione dei soldati ucraini come condannati in massa alla fucilazione come disertori.

Tali documenti presentavano diverse anomalie: un “originale” redatto in un linguaggio russo malamente “ucrainizzato”, con timbri evidentemente falsi e firme difformi allo specimen della firma originale, diverse ogni volta e con errori di traslitterazione del nome del firmatario, errori nell’intestazione (che riportava un ministero erroneo) e timbri visibilmente artefatti con un numero di identificazione in un caso non corrispondente, in un altro sostituito dal “tappabuchi” 12345678.

In questo caso l’originale non esiste.

Esiste solo un documento tradotto con Google Translate, quindi ulteriormente incerto e illeggibile nel contento, nel quale sembrerebbe si parli di sette soldati investigati per diserzione.

Il post Telegram si conclude dicendo che i media occidentali mentono sempre e le brigate Ucraine hanno problemi gravissimi di diserzione che le rendono inefficaci, diffondendo quindi la solita falsa teoria del popolo Ucraino che brama la sottomissione totale alla Russia e dei media Occidentali come un agglomerato nazista di crudeli nazisti che mentono per spargere il nazismo nel mondo e distruggere l’immagine salfivica della Russia erede del comunismo sovietico.

Una serie di elementi rendono però l’onere della prova non assolto.

L’assenza di un vero originale elimina i punti di facile riconoscibilità dei precedenti. Tutti i documenti da fonti russe hanno tutti lo stesso logo stilizzato del tridente ucraino e l’intestazione del Ministero della Difesa, a prescindere se il responsabile sia il MoD o il Ministero degli Interni.

Nel “rapporto” citato la traduzione posticcia sovrapposta non consente di valutare gli eventuali errori di grammatica, ma manca la parte inferiore con timbro e firma.

Inoltre, nonostante la condivisione parli di menzogne occidentali, ancora ad Agosto giornalisti come quelli di Le Monde si sono personalmente recati in Ucraina per intervistare componenti di varie partizioni dell’esercito Ucraino, tra cui la 32ma Brigata senza riportare traccia dell’ondata di diserzioni.

La condivisione Telegram asserisce che la narrazione occidentale per cui la 32ma brigata abbia ricevuto un quantitativo di mezzi inferiore al predeterminato (dirottati sul altre brigate nei fronti caldi) e sia stata inviata in fronti meno roventi sia un falso, ma l’onere della prova spetta a chi vuol far valere il fatto controverso.

E un documento mutilo di documenti essenziali, privo di riscontri fattuali e dall’originale irreperibile è da considerarsi non vero, ma falso fino a prova contraria.

Conclusione

Il presunto documento sui “disertori della 32ma brigata Ucraina”, irreperibile in originale e apparso su un canale Telegram filorusso senza la presenza dell’originale non ha gli elementi per essere considerato veritiero.

Lascia un commento