Le “palle di ghiaccio cadute dal cielo dopo la tempesta”

palle di ghiaccio

Ci segnalano i nostri contatti una condivisione virale legata a presunte “palle di ghiaccio cadute dal cielo dopo la tempesta”. Ovviamente, basate sul concetto del “Non ho nessuna prova, ma voi fidatevi di un tizio su Internet a caso”.

Nella narrazione, assistita alla foto di una grandinata, i vari narratori adducono di aver trovato diversi elementi nocivi, legati alla cospirazione delle scie chimiche, adducendo quindi che si tratti di una sostanza artificiale che “non si scioglie per diverse ore”.

Partiamo ora dagli elementi noti.

Le “palle di ghiaccio cadute dal cielo dopo la tempesta”

L’onere della prova, non solo nei tribunali ma nella vita spetta sempre a chi vuol far valere un fenomeno. Se tu, complottista, mi dici di aver trovato una palla di ghiaccio magica contenente scie chimiche concentrate, non puoi mostrarmi la foto di un pezzo di grandine preso da chissà dove.

Devi esibirmi copia di quell’analisi, o quello che dici è falso.

Inoltre, come è noto e al contrario di quello che la fake news adduce, dal cielo non piove acqua distillata.

L’acqua piovana contiene una percentuale molto variabile di gas, nitrati e nitriti, cloruri e diversi altri sali: esattamente come l’acqua del rubinetto e l’acqua in bottiglia che bevete tutti i giorni non sono “pura H2O”, ovvero acqua distillata.

Inoltre, il tempo dello scioglimento del ghiaccio non è una costante assoluta, ma dipende dalla dimensione del ghiaccio e dalla temperatura ambiente.

Anche volendo prendere in parola la narrazione, e ripeto, non abbiamo gli elementi per farlo, non ci sono dati gli elementi per valutare il presunto tempo di scioglimento.

Alcune condivisioni aggiungono un curioso e bizzarro esperimento che prevede tentare di sciogliere la grandine con un accendino: una sorgente termica inefficiente per il compito che fa sublimare uno strato del ghiaccio (che diventa vapore in modo istantaneo, e quindi non è visibile) lasciandosi dietro una macchia di butano incombusto che viene spacciata per la “combustione di sostanze chimiche”.

Conclusione

La condivisione sulle presunte palle di ghiaccio artificiale è un testo evidentemente complottista, pieno di errori fattuali e privo di elementi di riscontro.

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