L’emergenza clima a Roma del 1967 e i noclima ridotti peggio dei novax

emergenza climatica roma

Per favore: smettetela di assecondare le fisime dei noclima, ormai eredi (e spesso, come abbiamo visto, coincidenti) coi novax con la loro stessa identica retorica avariata.

Smettiamo di assecondare persone che davanti ad un clima evidentemente alterato, dall’andamento “a mazza di Hockey” dove la serie di fisiologici “su e giù” che loro vagheggiano è stata rimpiazzata negli ultimi anni da un eterno “su” che non conosce il giù.

E smettiamo di assecondare la loro ultima bizzarria, presa di peso dai novax.

I noclima ridotti peggio dei novax: dai cacciatori di eventi avversi ai cacciatori di eventi climatici avversi

Ricorderete tutti la tristissima vita dei novax: lo facevano in pandemia e lo fanno ancora. Sempre lì, incollati dietro un monitor per cercare necrologi, pronti ad inondare i social di foto di presunte “vittime del vaxxx” per dimostrare la loro narrativa.

Nonostante essere stati beccati a condividere fotografie di persone a caso, ignorando le lamentele dei loro parenti in vita e arrivando a censurarli per non dover sentirsi dire la verità.

Nonostante essere stati pizzicati con le mani in pasta a condividere intere gallerie del falso.

Ma i novax orfani della Pandemia che ora si riciclano noclima e noUcraina non demordono: cambia l’oggetto, non cambia il modello.

Come fa un “notutto” a negare l’evidenza di un clima impazzito?

Ovviamente: si incolla col sedere ad una tastiera cercando articoli di giornale che parlano di temperature record nel passato, e per essere “leoni e guerrieri” ripetono un’unica frase che suona come un triste belato

“Visto che esistevano i caldi anche in passato, pecoreeeeh!”

Gli sfugge qualcosa di cui abbiamo già parlato ogni singola volta che hanno tirato fuori il loro articoletto “da Internet”, e non asseconderemo più per ogni singolo articolo perché una singola stupidaggine merita una singola risposta.

L’emergenza clima a Roma del 1967, nel 1971 e nel 1909 non provano l’assenza di cambiamento climatico

Ne abbiamo parlato nel dettaglio qui e qui: siete pregati di rileggere quegli articoli e solo dopo tornare qui.

Sapete perché abbiamo traccia ad oggi di quegli articoli? Perché erano eventi eccezionali, quasi scandalosi.

Ovviamente faceva una enorme notizia in una Italia non abituata a climi pseudotropicali avere anche solo un giorno a 42 gradi centigradi.

Peraltro, rilevando che due dei tre articoli citati sono probabilmente veri ed uno falso: proprio quello relativo alla temperatura di Roma, che in quel periodo ebbe un massimo di 33 gradi circa.

Ora viviamo con settimane, con due estati di fila a 40 gradi, con un andamento che anziché “crescere e decrescere” non smette di crescere.

Secondo le analisi della NASA, siamo già nel pieno di un’emergenza climatica. Ma un’emergenza i cui effetti sono destinati ad aumentare nel tempo, senza regredire o anche solo rallentare se non con un intervento immediato.

Negli ultimi dieci anni abbiamo avuto ormai delle estati più calde da quando esistono le misurazioni, le ondate di calore si susseguono con sempre meno tregua e assistiamo ad una pseudotropicalizzazione del clima.

«Questi eventi continueranno a crescere di intensità e il mondo deve prepararsi ad affrontare ondate di calore più intense», ha dichiarato ai giornalisti a Ginevra John Nairn, consulente senior per il caldo estremo presso l’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM) delle Nazioni Unite.

Aggiungendo poi

«Uno dei fenomeni notevoli che abbiamo osservato è che il numero di ondate di calore simultanee nell’emisfero settentrionale è aumentato di sei volte dagli anni Ottanta. Questa tendenza non accenna a diminuire», ha osservato Nairn. «Temo quindi – ha aggiunto – che non siamo ancora fuori pericolo e che queste ondate avranno gravi ripercussioni sulla salute umana e sui mezzi di sussistenza.»

Solo nel 2022 abbiamo avuto l’anno più caldo della storia di Italia e il quinto a livello globale: non vorremmo trovarci a superare il record mentre i notutto sono ancora fermi al sussidiario per imparare la differenza tra meteo e clima e su Internet a spiegarci che siccome nel ’15-18 una volta ha grandinato è normalissimo vedere trombe d’aria a Milano.

Non vorremmo doverci trovare, in un clima dove alla siccità estrema si susseguono alluvioni devastanti a discutere con fan delle scie chimiche pronti a incolpare “l’aereo della NATO” per non ammettere che il loro modello sviato di ricerca di “eventi climatici avversi” ha senso come tutte le loro iniziative notutto.

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