Ci segnalano i nostri contatti una condivisione Twitter per cui il cornetto Algida, il Nesquik, il Kit Kat e la cioccolata Ritter Sport conterrebbero atrazina, un erbicida presentato come “una sostanza che altera il sistema endocrino”) e tale sostanza sarebbe legata al logo “finanziato da Bill Gates” della Rainforest Alliance.
Abbiamo già visto in passato come questo si tratta di una bufala: l’aggravante in questo caso è aver coinvolto prodotti presenti sugli scaffali Italiani per seminare caos e ulteriore panico.
Caos immotivato: la Rainforest Alliance abbiamo visto è una certificazione di ecosostenibilità e rispetto per l’ambiente: dosi a caso di diserbanti rilevate direttamente nei prodotti comporterebbero di fatto la perdita della certificazione stessa.
Ovviamente, la Rainforest Alliance non ha alcun potere di imporre particolari ingredienti, specialmente in spregio alle leggi nazionali negli alimenti, solamente di “approvare” un processo produttivo creando un elenco di società virtuose che in un mondo ideale e non pieno di complottismo le ditte sono orgogliose di pubblicizzare, perché rispettare l’ambiente e il benessere delle popolazioni locali significa creare un mondo migliore.
E il fact checking potrebbe anche chiudersi qui.
Cosa è Rainforest Alliance
La Rainforest Alliance è un marchio dell’ecosostenibilità raccomandato dal WWF, che investe ingenti risorse e capitali non solo nella protezione della Foresta Pluviale Amazzonica, ma nella creazione e sviluppo di una cultura e di una economia ecosistenibile e che rispetti l’ambiente.
Vedrete come il collegamento con Bill Gates è del tutto inesistente, se non per una donazione nel 2007, una goccia in un oceano di donazioni ad enti benefici per la causa ambientale: causa abbiamo già visto in odio a complottisti e disinformatori.
Alla base di molte teorie “notutto”, oltre che una plateale influenza filorussa spesso abbiamo infatti visto anche un disprezzo colossale per l’ambiente. Teorie tra i complottisti prevedono combattere aspramente gli ambientalisti e negare ad oltranza il cambiamento climatico, proiettando il loro egosimo in bufale assurde per cui gli ambientalisti vorrebbero “costringerli” a passare all’auto elettrica a forza, mangiare insetti e ristrutturare le loro case, nascondendo un edonistico (e ci si consenta, poco religioso) desiderio di consumare senza fermarsi a riflettere.
Il logo della rana è scelto sia per l’oggetto principale del marchio, ovvero la Foresta Amazzonica, “Polmone Verde” del mondo da cui dipende buona parte della qualità dell’aria globale, sia dalla rana, un animale noto per essere un bioindicatore.
Ovvero un animale molto più fragile di quello che sembra che in caso elementi inquinanti vengano introdotti nel suo ambiente ne verrebbe a perire.
Già non ha senso avere un marchio dell’ecosostenibilità, approvato dal WWF
Non è vero che i prodotti col logo Rainforest Alliance contengono Atrazina
Non avrebbe quindi senso, e neppure la possibilità legale nel nostro ordinamento (dato che la fake news parla di prodotti sui nostri scaffali) che un marchio dedito all’ecosostenibilità promuova l’uso alimentare di un potente erbicida quindi in grado di causare enormi danni all’ambiente stesso prima che al consumatore.
Ricordiamo che in Italia, a partire dal 13 dicembre 2014 gli operatori del settore sono obbligati a rispettare le disposizioni generali del Regolamento (UE) 1169/2011 e quindi gli alimenti devono puntualmente riportare l’elenco degli ingredienti in imballo sotto pena di severe sanzioni e che la Sicurezza Alimentare è un tema affrontato a livello statale e di distribuzione.
Ciò posto ci sono siti devoti a raccogliere le informazioni di quelle etichette, risparmiandovi così la “fatica” di leggere un’etichetta anziché ascoltare “uno su Internet”.
E ci permettiamo uno spoiler: il Cornetto Algida, il Nesquik, la cioccolata Ritter e le barrette Kit-Kat, indicate nella condivisione, non contengono Atrazina.
Conclusione
Il marchio “Rainforest Alliance” è un marchio di certificazione equosostenibile dato a prodotti che rispettano l’ambiente e la filiera agroalimentare anche in modo equosolidale. Non ha alcun rapporto con Bill Gates, salvo una donazione nel 2007 della Fondazione Gates e non ha alcuna autorità per imporre determinati ingredienti.
Tutti i marchi citati non contengono atrazina o altri elementi tossici.