Con il disastro del sommergibile Titan il mondo intero ha rispolverato la tragedia del Titanic, il transatlantico naufragato il 15 aprile 1912 durante il viaggio inaugurale. Soprattutto, l’occasione è stata ghiotta per rilanciare alcune teorie che suggerirebbero soluzioni alternative per ricostruire le dinamiche che portarono all’affondamento della nave. Teorie, queste, che sopravvivono fin dai giorni in cui il disastro divenne di dominio pubblico.
01 – La truffa assicurativa
Una bufala oltremodo articolata: secondo i teorici del complotto il naufragio non interessò il Titanic, bensì la sorella gemella Olympic spacciata per il Titanic. Il motivo sarebbe stato legato a questioni assicurative: il 20 settembre 1911 la RMS Olympic si scontrò con la HMS Hawke al largo dell’isola di Wight.
La colpa, secondo gli esperti, era dell’Olympic e per questo la compagnia di navigazione White Star Line si ritrovò con una nave danneggiata non coperta dalla polizza assicurativa. Secondo tale teoria formulata dall’imbianchino Robin Gardiner e resa pubblica nel libro The Riddle Of Titanic, la compagnia decise di riportare a Belfast l’Olympic, ripararla approssimativamente e rinominarla Titanic prima di rimetterla in mare e incassare i soldi dell’assicurazione.
In che modo? Inscenando un danneggiamento senza compromettere le vite dei passeggeri. Secondo Gardiner, infatti, il “falso” Titanic non fu colpito da un iceberg ma da un’altra nave che viaggiava a luci spente. Negli anni Gardiner riconobbe l’errore grazie all’intervento dello storico navale Dan Van Der Vat, e negò la possibilità di uno scambio tra navi.
02 – La maledizione della mummia
Secondo un’altra teoria, a cagionare la tragedia del Titanic sarebbe stata la maledizione di una mummia che si trovava a bordo del transatlantico. Più precisamente parliamo del coperchio di un sarcofago che oggi – come ricostruiscono su Wired – risulta conservato al British Museum. Secondo questa versione si tratterebbe del sarcofago di una discendente del dio egizio Amon-Ra.
Questa teoria, come ricostruisce Snopes, fu lanciata quando tra i nomi delle vittime del Titanic venne fuori quello del giornalista William T. Stead. Un sopravvissuto riferì che Stead, nella notte tra il 12 e il 13 aprile, aveva raccontato ad alcuni passeggeri la storia di un sarcofago maledetto insieme all’amico archeologo Douglas Murray. Così nacque la leggenda: il Titanic trasportava una mummia che sul transatlantico aveva gettato una maledizione per essere stata trasportata lontano dall’Egitto.
Nel 1985 Charles Haas, presidente della National Titanic Historical Society, ottenne l’accesso all’inventario degli oggetti caricati sul transatlantico al momento della partenza: nell’elenco non erano presenti né una una mummia né un sarcofago.
03 – L’inaffondabile (?)
Davvero il Titanic era considerato inaffondabile? Su questo aspetto giornalisti e debunker hanno spesso tirato l’acqua al proprio mulino, con i primi che talvolta hanno accusato i secondi di aver restituito un’analisi senza sfumature. Nei fatti, nel 1911 l’Irish News e il Belfast Morning News pubblicarono articoli sul varo del Titanic e descrissero il transatlantico come “praticamente inaffondabile”.
La White Star Line specificò, inoltre, che quel “progettate per essere inaffondabili” riportato in una brochure pubblicitaria del 1911 non significava che fossero fattualmente inaffondabili. La verità, dunque, è che la parola “inaffondabile” è stata usata per scopi pubblicitari, ma la compagnia navale non avrebbe mai giudicato come tali il Titanic e la Olympic.
04 – Il Titanic blasfemo: 390904
A ragione, recentemente Gabriele Romagnoli su Repubbica ha definito quella del Titanic “la tragedia che ha ispirato un secolo di complottismi“. Tra questi c’è quello del 390904, una sequenza di numeri che avrebbe reso il transatlantico una nave blasfema.
Perché? Osservando la cifra al contrario si leggerebbe “no Pope”, “no al Papa”. 390904, secondo questa teoria, sarebbe stato il numero di piroscafo assegnato al Titanic. Galeotto sarebbe stato il lavoro dei manovali irlandesi protestanti, che mentre installavano la targa avrebbero pronunciato frasi ingiuriose contro la Chiesa Cattolica.
Suggestivo, ma falso. Il numero di cantiere era 401 e il Board of Trade era 131.428. La cifra anticlericale non è mai stata impressa né assegnata sul Titanic.
05 – Il disastro pianificato da JP Morgan
Quello del Titanic sarebbe stato un disastro pianificato da John Pierpont Morgan, il banchiere e imprenditore che nel 1902 acquistò la International Mercantile Marine Co. (IMMC) di cui la White Star Line era sussidiaria. Con quell’acquisto Morgan cercò di ritagliarsi una fetta del monopolio del commercio marittimo dell’oceanto Atlantico.
JP Morgan aveva prenotato una suite con vista mare proprio sul Titanic per il viaggio inaugurale, ma nel mese di aprile un imprevisto per una trattativa con un impresario d’arte lo costrinse a rinunciare alla partenza. Per i cospirazionisti, JP Morgan avrebbe manomesso i sistemi di sicurezza del transatlantico per far sì che in quel viaggio morissero i rivali Jacob Astor, Isidor Straus e Benjamin Guggenheim, suoi avversari nel mondo degli affari.
Conclusioni
Le bufale sul Titanic sono riemerse con il disastro del sottomarino Titan, ma nonostante le diverse sfumature con cui vengono ripresentate – anche in funzione dell’evoluzione dei social network – rimangono leggende metropolitane prive di fondamento.