Secondo un utente Facebook di dubbia autenticità, i colori della bandiera arcobaleno rappresenterebbero – oltre alle realtà che già conosciamo – anche pedofili e devianze. L’autore del post non precisa quale sia la sua fonte, bensì si limita a riportare un’infografica.
Secondo lo schema, i colori rosso e verde rappresenterebbero pedofili e devianze, un modo per “mascherare il reato e nascondere la loro vera identità”.
I colori della bandiera lgbt nascondono “pedofilia” e “devianze”?
Questo post è comparso nel Pride Month, il mese dell’orgoglio LGBTQIA+ che ogni anno scatena le teorie più comuni da parte di detrattori, omofobi e disinformati.
Se da un lato l’omosessualità è vista come contronatura da parte di chi vive nelle convinzioni religiose, dall’altra c’è chi propone teorie con lo scopo di dimostrare che la comunità LGBTQIA+ sia in realtà criminale e diabolica.
Il post che oggi poniamo in analisi è uno di quei casi. Come detto in apertura, l’autore del post non dimostra la sua teoria, per questo è necessaria ripassare la storia della bandiera arcobaleno.
La storia della bandiera arcobaleno
Quando l’artista Gilbert Baker realizzò la bandiera nel 1978, il suo intento era di offrire alla comunità LGBT la “bandiera naturale del cielo” e per questo si ispirò agli 8 colori dell’arcobaleno.
Ogni colore aveva un suo preciso significato, nello specifico: rosa per il sesso, rosso per la vita, arancione per la cura, giallo per il sole, verde per la natura, turchese per l’arte, indaco per l’armonia e viola per lo spirito.
Va detto che negli anni la produzione su larga scala ha causato non pochi problemi, dunque i colori rosa e turchese sono stati eliminati e l’indaco ha ceduto il posto al blu. Oggi la bandiera LGBTQIA+ (lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer, intersessuali e asessuali) è composta definitivamente da 6 colori.
Conclusioni
Nella bandiera arcobaleno non è mascherato alcun crimine legato alla pedofilia e alle devianze. Tale teoria è soltanto una fantasia dell’autore del post.