Una delle tendenze social che mai troverà rimedio è quella delle citazioni colte attribuite a personaggi famosi. È il caso di John D. Rockefeller, al quale viene associata la frase: “Non voglio una nazione di pensatori, voglio una nazione di lavoratori”.
La “nazione di pensatori” di John D. Rockefeller
L’Italia non è l’unico Paese che condivide questa attribuzione (un esempio), bensì questo tipo di contenuto arriva da acque internazionali. Lo dimostrano gli autori di Snopes, che rintracciano una prima apparizione di tale citazione in un documentario del 2006, One Nation Under Siege. Tra gli autori del docufilm troviamo Sherry Tenpenny, l’osteopata di Cleveland convinta che i vaccini rendano magnetici i pazienti.
Di Sherry Tenpenny abbiamo parlato in questo articolo. Nel documentario citato, ad attribuire il virgolettato in analisi a John D. Rockefeller è il sedicente esperto di UFO e cospirazionista John Marrs:
John D. Rockefeller, credo, ha espresso le convinzioni di questa élite al potere che vuole cercare di omologare il nostro sistema educativo quando è stato citato dicendo: “Non voglio una nazione di pensatori – voglio una nazione di lavoratori”.
Quindi penso che il sistema educativo non stia solo spingendo le persone verso una versione socializzata del governo, ma anche rendendo stupido l’individuo.
Facciamo notare il “credo” della prima frase.
La fonte
Piuttosto, un discorso lontanamente simile al virgolettato attribuito a John D. Rockefeller è proprio di Frederick Taylor Gates. Quest’ultimo è stato consigliere dei Rockefeller e soprattutto co-fondatore del fondo General Education Board (GEB). Nel suo libro The Country School of Tomorrow pubblicato nel 2016, Gates ha scritto:
Non cercheremo di trasformare queste persone o nessuno dei loro figli in filosofi o uomini di cultura o uomini di scienza. Non dobbiamo far sorgere tra loro autori, editori, poeti o letterati. Non cercheremo […] grandi artisti, pittori, musicisti né avvocati, medici, predicatori, politici, statisti, di cui abbiamo un’ampia scorta…
Il compito che ci prefiggiamo è molto semplice oltre che molto bello, addestrare queste persone così come le troviamo a una vita perfettamente ideale proprio dove sono… Quindi organizzeremo i nostri figli in una piccola comunità e insegneremo loro a fare in modo perfetto le cose che i loro padri e le loro madri fanno in modo imperfetto, nelle case, nelle botteghe e nei poderi.
Nei fatti, quindi, parliamo di un contenuto lontanamente simile alla frase attribuita a John D. Rockefeller, che mai si pronunciò in questi termini.
Conclusioni
Della frase: “Non voglio una nazione di pensatori, voglio una nazione di lavoratori” attribuita a John D. Rockefeller non esistono riscontri, se non un brano con un pensiero analogo scritto da Frederick Taylor Gates in un libro del 1916.